mercoledì 29 febbraio 2012

Le toutologie dell'evoluzionismo

Le toutologie dell'evoluzionismo
Anche a livello di logica le teorie evoluzionistiche non si auto-sostengono; esse infatti si basano su una serie di tautologie:
Chi ha maggior successo riproduttivo? Il più adatto; ma chi è il più adatto? Chi ha maggior successo riproduttivo (1). Nonostante tutto, questa affermazione in senso darwiniano è stata assunta come una legge naturale ed ha acquisito i caratteri di perentorietà ed incontraddicibilità come una definizione, così da conferire al darwinismo quell'assolutismo dogmatico che lo vorrebbe porre come dottrina incontestabile. Comunque non sarebbe stato sostenibile il caso di un tipo più adatto che sopravviva peggio!
Chi è li più evoluto? Chi, nei tempi lunghi se l'è cavata meglio; ma chi se l'è cavata meglio? Il più evoluto (2).
Gli individui più adatti a sopravvivere hanno una migliore probabilità di sopravvivere di quelli che non sono così ben adatti a sopravvivere (3).
A rendere più bizzarra questa logica di ragionamento ci sono varie personalità che hanno offerto il loro contributo, come il premio nobel per la biologia Francis Crick che ha affermato che la selezione naturale "permette che avvengano miglioramenti, e se la complessità è vantaggiosa - come spesso è - porterà, a lungo andare, verso organismi sempre più complicati".
Inoltre per includere nella "logica evoluzionistica" tutti i casi presenti in natura, si tenta di giustificare in termini evolutivi anche quei casi in cui l'evoluzione non è stata perseguita, anzi la natura è andata in direzione opposta; si è così inventata l'evoluzione regressiva e lo stesso Darwin con estrema serenità ha affermato che "il risultato finale [della selezione naturale] sarà stato generalmente un progresso nell'organizzazione; in pochi casi, invece, avrà costituito un regresso" (5). Questa affermazione è in aperta contrapposizione con tutte le premesse dell'evoluzione adattativa.
Quindi tutto il problema evoluzionistico viene risolto da un "come spesso è" che spiegherebbe parte dei casi che avvengono in natura. Ed i restanti casi che non trovano riscontro nelle affermazioni di cui sopra? Qui l'assioma "l'eccezione conferma la regola" decisamente non è applicabile. Nel campo scientifico si deve necessariamente affermare che l'eccezione invalida la regola.
Da parte degli evoluzionisti si è soliti affermare che i phila aventi un comune filogenesi sono quelli più simili fenotipicamente ed anche genotipicamente, ma ciò e naturale visto che il fenotipo è prodotto del genotipo; se il codice genetico è universale, cioè tutti i phila sono stati scritti con lo stesso linguaggio di programmazione, è naturale che quanto più simili sono le varie espressioni fenotipiche tante meno differenze si riscontreranno nei genomi rispettivi.
Come dire: se l'uomo somiglia di più alla scimmia che non al lombrico, il programma che serve per costruire l'uomo e la scimmia (guarda caso) saranno più simili che non il programma dell'uomo e del lombrico.
Ma di qui a dire che da questa evidenza ne deriva la dimostrazione dell'evoluzione è un passo troppo lungo.
Fortunamente non tutti soggiacciono al diffuso modo di pensare dell'evoluzionismo: Remy Gauvin, professore alla Sorbona e uno dei maggiori biologi ed etologi dei nostri tempi, afferma che "il neodarwinismo non è che un insieme di tautologie, che possono soddisfare solo i più ingenui".(4).
***
(1) G. Sermonti e R. Fondi, Dopo Darwin, Critica alle teorie evoluzionistiche, Rusconi, p. 41.
(2) Cfr. ibid., p. 41.
(3) Cfr. ibid., p. 35.
(4) Rémi Chauvin, La biologie de l'esprit, Rocher, Munich 1985, p. 19.
(5) Charles Darwin, L'origine delle specie, 1859 e 1872, p. 300.
La lista nera di Darwin - Darwin`s black list
Come ti smonto la favola di Darwin...
L'assunto fondamentale della teoria neo-Darwiniana è che tutta la complessità biologica funzionale nacque grazie alle variazioni non teleologiche e alla selezione naturale (macroevoluzione non guidata di tutte le specie a partire da un antenato comune).
Ecco la nostra "lista nera" dei 12 maggiori problemi o contraddizioni del suddetto assunto fondamentale.
Origine della vita
La teoria neo-Darwiniana non può fornire una spiegazione coerente dell'origine della vita. I processi Darwiniani lavorano modificando organismi pre-esistenti e quindi non possono dar conto dei primi loro antenati.
Informazione complessa specificata
Informazione che è sia complessa (con bassa probabilità) che specificata (conforme ad un pattern) non può essere generata da leggi e/o dal caso. Per esempio libri e programmi di computer contengono informazione complessa specificata. Anche l'informazione contenuta nel codice DNA dei cromosomi è di questo tipo: essa specifica complesse istruzioni per produrre le proteine e svolgere altre funzioni. Gli organismi sono pieni di informazione complessa specificata.
Complessità irriducibile
Un sistema non può essere ottenuto per evoluzione (cioè per gradi) se tutte le sue parti devono essere complete e posizionate al giusto posto fin dall'inizio. Tali sistemi "irriducibilmente complessi" non hanno alcun precursore totalmente funzionale più semplice. Gli organismi sono pieni di sistemi irriducibilmente complessi.
Gerarchia della cellula
La biologia molecolare ha scoperto che la cellula biologica contiene informazione memorizzata (esempio le molecole del DNA) e un processore che gestisce questa informazione secondo una codifica condivisa (il codice genetico). Il caso può generare ciecamente delle sequenze ma non può generare un agente che processa delle sequenze. Solo un soprastante progettista intelligente che conosce le sequenze, l'agente che le processa e la codifica che condividono è in grado di farlo. L'insieme composto dal processore, le sequenze e la codifica condivisa è un sistema irriducibilmente complesso a tre componenti che non può sorgere per caso.
Complessità specificata complementare
Se due sistemi condividono un'interfaccia complessa specificata questo prova un progetto comune sovrastante. Il regno biologico mostra molti esempi di complessità specificata complementare: per esempio, gli apparati riproduttivi nei mammiferi. Tali sistemi correlati non possono essersi evoluti separatamente e gradualmente ma devono essere progettati da chi conosce nello stesso tempo entrambi i sistemi e la loro interfaccia condivisa. La riproduzione sessuata ha bisogno di due individui di sesso diverso per funzionare. Ammettiamo che un processo Darwiniano abbia già prodotto il maschio di una certa specie. Ora un altro processo Darwiniano dovrebbe generare la femmina. I processi Darwiniani hanno bisogno della riproduzione per funzionare. La contraddizione è che purtroppo la riproduzione non c'è ancora.
Anelli mancanti
La paleontologia e l'antropologia rivelano che i ritrovamenti fossili non mostrano forme di transizione. Quelli che sembrano essere mutanti sono semplicemente specie a se stanti o sotto-specie. L'evoluzione graduale avrebbe dovuto lasciare dietro di se innumerevoli forme intermedie.
L'esplosione del Cambriano
La paleontologia mostra che durante il periodo Cambiano molte nuove forme animali e strutture corporee sorsero in un periodo di tempo geologicamente breve. Ciò non concorda con l'evoluzione lenta e graduale.
Termodinamica
In fisica la seconda legge della termodinamica afferma che nell'universo c'è una sistematica tendenza verso il disordine. Ciò è l'opposto dell'evoluzione casuale, che sarebbe una sistematica tendenza verso l'ordine. Senza interventi intelligenti l'entropia (disordine) fisica e dell'informazione aumenta spontaneamente. Di per se stesso l'apporto di energia non può aumentare l'informazione e l'organizzazione in un sistema. La seconda legge della termodinamica e l'evoluzione biologica non guidata non possono essere entrambi veri.
L'irriducibile complessità è coinvolta nei macro cambiamenti
Una supposta macro transizione tra due specie morfologicamente differenti comporterebbe un gran numero di modificazioni in molti sistemi irriducibilmente complessi della specie iniziale. Questi sistemi irriducibilmente complessi non possono funzionare se modificati, e i mutanti non sopravviverebbero.
Meccanismi di correzione di errori
La biologia molecolare mostra che nella cellula molti meccanismi di correzione di errore lavorano per evitare o aggiustare errori genetici. Il processo di mutazioni (errori) casuali e selezione naturale è un processo che ha bisogno degli errori e nello stesso tempo creerebbe meccanismi per eliminarli? Non si può avere entrambe le cose: o i processi Darwiniani sono basati sugli errori nel DNA e allora non possono creare i meccanismi di riparazione del DNA che cancellano gli errori o i processi Darwiniani creano effettivamente il DNA e i suoi sistemi di correzione e allora i processi Darwiniani non possono essere basati sugli errori. Questa è una contraddizione.
Teorema di Fisher
Nella genetica delle popolazioni un'interpretazione del teorema fondamentale di R.A. Fisher sulla selezione naturale implica che la diversità biologica suggerisce l'assenza di una generale forza selettiva. Una generalizzata forza selettiva, come quella Darwiniana, dovrebbe minimizzare la diversità biologica. Invece in natura vediamo una stupefacente diversità biologica. È contraddittorio che l'evoluzione Darwiniana pretenda di spiegare la diversità per mezzo dell'eliminazione della diversità.
Dilemma di Haldane
Il genetista J.B.S. Haldane calcolò che in una popolazione stazionaria di mammiferi a riproduzione lenta, non più di un gene nel corso di 300 generazioni potrebbe diventare stabile, a causa del costo della sua sostituzione. Focalizziamoci sull'evoluzione umana durata, diciamo, 10 milioni di anni. Consideriamo 20 anni l'effettivo periodo individuale di riproduzione durante tale era. Questo fa un totale di 500.000 generazioni. Applicando il limite di Haldane di una sostituzione ogni 300 generazioni, avremmo che in 10 milioni di anni la popolazione potrebbe sostituire non più di 1667 nucleotidi favorevoli. Non è abbastanza per spiegare l'evoluzione dell'uomo.

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