mercoledì 29 febbraio 2012

PERCHÉ LA FILA DEI NOSTRI PRESUNTI ANTENATI FINO ALL’HOMO ERECTUS, CHE C’È SU TUTTI I SUSSIDIARI SCOLASTICI, È UN INGANNO

PERCHÉ LA FILA DEI NOSTRI PRESUNTI ANTENATI FINO ALL’HOMO ERECTUS, CHE C’È SU TUTTI I SUSSIDIARI SCOLASTICI, È UN INGANNO
Prof. Giuseppe Sermonti, (scienziato genetista)
(ANNO X NUMERO 261 - PAG 2 IL FOGLIO QUOTIDIANO VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2005)
E’ proprio lo scimmione a dirci che i neodarwinisti hanno torto.
Ogni volta che la teoria di Darwin viene rimessa sul tavolo, ecco accorrere sul campo l’orda degli scimmioni. Le copertine dei rotocalchi si affollano delle truci immagini di quelli che la vulgata darwiniana ci ha assegnato come progenitori, come controparti di Adamo. Alla tavola dell’evoluzione, lo scimmione è un convitato imbarazzante. E non perché grugnisca e mangi con le mani e con i piedi, ma perché è veramente improbabile come antenato quadrumane di noi bimani e bipedi. Gli scimmioni (pongidi) si sono affacciati nel percorso dell’evoluzione con la schiena curvata, camminando sulle nocche, e non c’è più un solo scienziato che oggi pensi che quella strana andatura sia precedente alla stazione eretta e al camminare su due piedi.
Il più antico fossile di scimmione, in realtà due incisivi e un molare, è stato datato a mezzo milione di anni fa, mentre fossili bipedi o le loro impronte emergono dalla profondità di 4-5 milioni di anni, e forse molti di più. Eppure chi non ha visto, anche in edizioni recenti, scolastiche o giornalistiche, la pretestuosa fila dei nostri antenati, che comincia con una scimmia china sulle nocche e prosegue con sei-sette esseri (innominati) che gradualmente si erigono sino a raggiungere la stazione eretta di un maschio bianco anglosassone?
Quando è tratteggiato uno sfondo, lo scimmione vive tra gli alberi, mentre gli ominidi spaziano, sempre più eretti, nella savana. Quei tre denti di scimmione fossile sono, ohimé, caduti in un terreno che era al tempo una desolata savana. Senza disseppellire e disturbare i fossili e i loro denti, che non dispongono né di parola né di Dna, basta il confronto estetico per proclamare che l’uomo non può essere derivato dalla scimmia. Tra tutti i primati (e tra tutti i mammiferi) l’uomo è quello che ha i caratteri più originali, embrionali e generalizzati. “Il Peter Pan dei primati”, è stato chiamato: “il bambino che non voleva crescere”.
Tutti i caratteri scimmieschi (per non parlare di quelli mammiferini) sono chiaramente derivati, specializzati, adattati, senili. La spina dorsale eretta, il cranio tondo e appoggiato in basso sulla spina, la mano a ventaglio, la testa grande fanno dell’uomo il modello inalterato e infantile del mammifero, mentre la schiena china, la mano allungata, il muso prognato, i canini sporgenti degli scimmioni sono tutte caratteristiche derivate e specializzate. Se l’uomo e lo scimmione hanno uno stesso antenato, quello era decisamente umano. Come dice S. J. Gould, “era un bambino d’uomo”. I biologi molecolari hanno confrontato il Dna di uomini e scimmioni (che differiscono di poco più dell’uno per cento l’uno dall’altro) ed hanno ricostruito il Dna dell’antenato comune.
Questo somiglia al Dna dell’uomo moderno, che quindi risulta “ascendente” di quello dei suoi pretesi antenati.
Racconta una favola di T. W. White che un giorno Dio creò una serie di embrioni di mammiferi che, si sa, sono perfettamente somiglianti tra loro. Li chiamò davanti al suo trono e chiese loro che specializzazione avrebbero desiderato per la loro forma adulta. Uno per volta essi scelsero le loro armi, le loro difese, il loro isolamento. Finalmente l’embrione umano si avvicinò al trono e disse a Dio: “Se posso fare la mia scelta, resterei come sono. Non cambierei nessuna delle parti che mi hai dato… resterei un embrione indifeso per tutta la vita”. E il Signore: “Ben fatto! Ecco, embrioni tutti, venite qua con i vostri becchi e le vostre quisquilie e ammirate il Nostro primo uomo! Egli è l’unico che abbia risolto il Nostro enigma. In quanto a te, uomo, tu sarai come un embrione sino alla sepoltura. Eternamente fanciullo, resterai onnipotenziale, a nostra immagine e somiglianza, e potrai comprendere alcuni dei Nostri dolori e provare alcune delle Nostre gioie”.
Ma il pensiero e la parola umani – mi direte – non sono dotazioni finali, ultime specializzazioni?
E non è in loro virtù che l’uomo è l’essere più evoluto, la conclusione del creato? Questa è appunto la carta di Darwin: “Alla fine fu la parola!” Il pensiero, la mente, il linguaggio, sono per Darwin prodotto della materia cerebrale, risultato del grande sviluppo del cervello di Homo, ultimo successo della selezione naturale. La scimmia e l’uono-scimmia non parlano. Ernst Haeckel, alla fine dell’Ottocento, immaginò un “Pitecantropus alalus” (uomo-scimmia senza voce), precursore dell’“Homo stupidus”, che poco capiva, e infine del “sapiens”, che sapeva e parlava. I darwinisti si opponevano così al prologo di Giovanni: “In principio fu la parola”, prima dell’uomo, prima di tutto. La parola (la mente, il logos) ha formato il mondo, gli animali e l’uomo, nel quale si conserva come principio costitutivo, discorso articolato, tocco d’eternità. La Chiesa romana, pur accettando l’evoluzione, ha risolutamente rifiutate le filosofie che “considerano lo spirito come emergente dalle forze della materia viva o come
un semplice epifenomeno di questa materia.” (Giovanni-Paolo II, 1996).
E la scimmia, allora, ha perso la parola?
Consentitemi una parabola. Yzur è il nome di uno scimpanzé ammaestrato che dà il titolo a un racconto di Leopoldo Lugones (1905). Il padrone cerca in tutti i modi di farlo parlare ma “da un oscuro recesso di tradizione pietrificata, la razza imponeva il proprio millenario mutismo all’animale.” Egli aveva letto che gli indigeni di Giava pensano che le scimmie non parlavano “perché non le facessero lavorare.”
Alla fine del racconto, Yzur sta morendo e il padrone gli sta accanto. Con il suo ultimo respiro “sgorgarono in un mormorio (come descrivere il tono di una voce rimasta muta per diecimila secoli?) queste parole la cui umanità riconciliava le specie: “Padrone, acqua. Padrone, padrone mio…”.
Sul tavolo del salotto di mia nonna siciliana c’erano tre scimmiotti di bronzo su un piedistallo di marmo, nelle pose “non parlo”, “non vedo”, “non sento”. Non ho mai capito che cosa rappresentassero. Ora penso che quella buffa trinità simboleggi le pose di chi parola e sensi li ha, ma preferisce non usarli, perché non lo facciano testimoniare.
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A dimostrazione ulteriore che la civiltà dell'UOMO non va oltre i 6/7 mila anni, secondo come dice la Bibbia, che fa derivare tutto da Adamo ed Eva, ecco una scoperta che conferma tale verità.
In aggiunta alla notizia sottoriportata, mi sento di ricordare a tutti i credenti che la teoria dell'evoluzione è stata ufficialmente abbandonata e dichiarata falsa da quasi tutti i genetisti del mondo, e che non esistono prove di insediamenti UMANI nel mondo che vadano al di là degli 8000 anni da oggi, in base alle analisi del radiocarbonio 14.
L'età del ferro è una età STORICA, cioè datata: essa è iniziata 3500 anni fa ed è successiva all'età del bronzo (4500-3500 anni fa, circa), all'età del rame (5000- 4500 anni fa, circa) e all'età dell'oro e della pietra (8000-5000 anni fa, circa). E' ovvio che le date sono solo indicative perché il progresso umano (dei soli discendenti di Adamo ed Eva) ha avuto progressive assimilazioni delle scoperte tecnologiche per la lavorazione della pietra e dei metalli e per la manipolazione della creta e della terracotta.
Tutti i presunti ritrovamenti umani antecedenti a tale data, in realtà si tratta di "pitechi" (in greco = scimmie) e di "pitecantropi" (in greco "uomini-scimmia), ma MAI DI "ANTROPOI" (in greco = UOMINI)...
Ecco dunque la notizia
Trovati giocattoli eta' del ferro
Nel sud della Romania, risalgono a oltre 3.000 anni fa
(ANSA) - BUCAREST, 27 AGOSTO 2005 - Giocattoli in argilla datati 3.000 anni sono stati scoperti nel sud della Romania. Cosi' la direttrice del Museo di Buzau, Doina Ciobanu. 'Si tratta di piccoli boccali, cerchi e bastoncini risalenti all'Eta' del Ferro'. I giocattoli sono stati trovati in localita' Urgoaia, molto vicino a Pietroasele, zona dove gli archeologi trovarono nel 1837 il tesoro d'oro chiamato 'La chioccia con i pulcini".
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Secondo la teoria evoluzionista le comete dovrebbero avere la stessa età del sistema solare, circa 5 miliardi di anni. Eppure, ogni volta che una cometa durante la sua orbita passa vicino al sole perde così tanto del suo materiale che non potrebbe vivere più a lungo di 100.000 anni. Parecchie comete hanno "typical ages" di 10.00 anni.
Gli evoluzionisti spiegano questa discrepanza ipotizzando che:
Le comete vengono da una inosservata "Oort of cloud" ben al di là dell'orbita di Plutone, dove sono protette dalla distruzione solare.
Improbabili interazioni gravitazionali con rare stelle passanti (passing stars) spesso spingono violentemente le comete fuori da questa"nuvola"nel sistema solare.
Ulteriori improbabili interazioni coi pianeti rallenterebbero le comete entrate nel sistema solare. in questo modo allora, il sistema solare dovrebbe essere "rifornito" di nuove comete quando le più vecchie si consumano.
Tutto questo deve accadere abbastanza spesso da spiegare le centinaia di comete osservate. Fino ad oggi nessuna di queste ipotesi è stata confermata da osservazioni o calcoli scientifici.
Che dire? La Parola di Dio afferma:
Romani 1:21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
Perciò si può affermare senza tema di smentita, che l'idea di un inizio istantaneo domina tutto il racconto della creazione.....
Oggi molti negano questa dottrina biblica così importante, con il pretesto di voler rispettare il metodo della scienza empirica. Eppure non si vede perché la scienza empirica dovrebbe essere incompatibile con l'idea di un Dio vivente che mantiene stabili, misurabili e osservabili certi fenomeni naturali, ma é libero di alterarli quando lo desideri per compiere il suo piano per l'umanità.
Secondo la Bibbia, infatti, il programma di Dio per la creazione e per la redenzione dell'uomo é caratterizzato proprio da eventi istantanei e soprannaturali,come vedremo anche in seguito...La sorprendente istantaneità degli atti soprannaturali della creazione e i miracoli di Dio riportati nelle Scritture,non deve però certo diminuire la gloria delle opere non miracolose,ma provvidenziali, compiute da Dio nella storia dell'umanità.(Daniele 4:17 e il libro di Ester).
LA differenza tra queste due manifestazioni della sovranità di Dio è altamente significativa. Miracolo e provvidenza non si devono mai confondere, Il concepimento del nostro Signore Gesù Cristo, per esempio, è stato istantaneo e soprannaturale, mentre la Sua nascita è stato il risultato di un processo graduale e naturale portato a termine sotto il controllo provvidenziale di Dio. Se il concepimento di Cristo non è visto come un atto miracoloso,ma solamente provvidenziale,allora l'incarnazione stessa viene a crollare e il cristianesimo è distrutto. (1 Giov.4.3-2 Giov.7)
Allo stesso modo, se gli eventi della genesi (capitoli 1- 2 ) si ritengono solamente provvidenziali piuttosto che miracolosi, allora il creazionismo biblico è distrutto e non semplicemente modificato
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La creazione ex nihilo si riferisce principalmente agli angeli (cfr.Colossesi 1:16), all'universo stellare (con tutta la sua complessità di oggetti visibili e campi di forza invisibili) e al nostro pianeta.
Quando Dio creò tute le cose viventi sulla terra, invece, le formò sempre in modo istantaneo, ma da sostanze inorganiche create precedentemente. Così Dio il 5° giorno ordinò che le acque producessero animali marini; tuttavia le acque, da sole, anche con l'aiuto del sole, non sarebbero mai state in grado di produrre degli animali così meravigliosamente belli e complessi,neanche in miliardi di anni!
Proprio come l'acqua usata dal nostro Signore Gesù alle nozze di Cana di Galilea (cfr.Giovanni 2:1-11) non avrebbe mai potuto diventare vino, anche se fosse rimasta in quei recipienti di pietra per miliardi di anni,in attesa di "evolversi".
In ambedue i casi quindi, le entità complesse apparvero all'improvviso,pur essendo state tratte da materia inorganica preesistente.Quindi, il fatto che Dio ordinò alla terra di produrre alberi, non implica un graduale processo di crescita, così come non lo implica il fatto che Dio abbia usato elementi inorganici per formare il corpo adulto e maturo dell'uomo alla fine della settimana della creazione. Purtroppo anche per ciò che riguarda l'origine della razza umana, alcuni cristiani hanno preferito credere alla divina provvidenza attraverso il tempo e i processi naturali, piuttosto che a un miracolo; così facendo hanno distorto il racconto della genesi fino a stravolgerlo....(
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Una ulteriore dimostrazione che fu Dio a creare tutte le cose, le piante, gli animali e gli uomini è data dalla somiglianza che hanno il melone e la zucca.
Fin quando si pensa alla scimmia che somiglia all'uomo, la fantasia corre e le ipotesi si sprecano, ma se guardiamo alle somiglianze e alle differenze fra altre specie viventi, la cosa diventa veramente ridicola!.
La farfalla vola, come un ... verme volante! Il verme si è evoluto e ha messo le ali.
Ma la maggior parte delle farfalle ha il corpo diviso in tre parti, come le formiche, le api e le vespe: allora è facile supporre che le specie si siano evolute: ma la farfalla fossile di 10 milioni di anni fa è identica a quella attuale!
Allora niente evoluzione!
Allora prendiamo le specie vegetali. l'evoluzione dovrebbe funzionare anche per loro, suppongo.
Il melone allora discende dalla zucca?
Hanno la forma simile, la polpa, i semi simili.
Bene! Ne nasce un'equazione: il melone sta alla zucca come l'uomo sta alla scimmia!
Adesso lasciamo agli evoluzionisti il compito di risolvere l'equazione.
Per noi creazionisti non c'è nessuna equazione ma una semplice addizione: Dio creò la zucca poi creò il melone, e poi quei cocomeri di scienziati evoluzionisti attuali...
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Esperti creazionisti anti-evoluzionisti:
Ferdinando Catalano, è laureato in fisica e specialista di fisica ottica. E' ricercatore scientifico e tiene corsi e seminari in diverse università italiane. E' autore di testi universitari e numerosi articoli scientifici. Collabora con l’osservatorio astrofisico di Arcetri (Firenze). Da diversi anni si occupa dello studio degli argomenti sul creazionismo. E' autore fra le altre cose di un saggio sulla cosmologia, i metodi di datazione e la Bibbia ("Insegnaci a contari i nostri giorni"- Ed. Tecnograff ).
Marco Chiesa è laureato in geologia ed è un ricercatore scienfitico della Narkas. Da diversi anni si occupa dello studio degli argomenti sul creazionismo. E’ conferenziere e autore di diversi articoli su questi argomenti.
Prof. Giuseppe Sermonti, (scienziato genetista

1 commento:

  1. La scrittura nasce non piu del 3500 a.C. in medio oriente !!!!

    Io dico solo una cosa che taglia la testa al toro e a tutte le fantasticherie sull'evoluzionismo padre della patria massonica e filomarxista nel MONDO INTERO !
    Quando è nata la scrittura ?
    Non piu di 3500 anni fa !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ovvero siamo in epoca STRABIBBLICA !!!!!!!
    Tutte le LORO accozzaglie filoscientifiche sull evoluzione non reggono DI FRONTE A QUESTO FATTO EVIDENTITTSIMO !!!!

    8000 mila anni fa è stato cretato l'uomo; gli animali puoddarsi 100 milioni si anni fa , non ci frega !
    Dopo appena 3000 mila anni l'uomo incomincia a comunicare il suo pensiero tramite scrittura in medio oriente. Anche gli ebrei possono farlo !!! imparano a farlo come altri popoli piu evoluti scientificamente. Ecco che iniziano a raccontare la vera storia della terra in maniera pedantemente scientifica !!!!!!! La storia delle generazioni precedenti quando ancora non c'era la scrittura. L'unica storia che conta per la salvezza dell'umanita ! Dio ha salvato l'uomo !!!!

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